Custodire e promuovere la memoria storica, artistica e sociale è il compito delle istituzioni culturali anche in ambiente digitale.
Museo delle Arti Effimere è un’istituzione della memoria del patrimonio culturale materiale ed immateriale delle comunità che realizzano eventi d’arte effimera.
Il progetto nasce a Noto, capitale indiscussa del tardo Barocco, città nel vivo della rinascita culturale ed artistica per una valorizzazione contemporanea volta all’internazionalizzazione. Nell’ottica della crescita degli scambi tra le identità culturali che praticano le arti effimere a livello locale ed internazionale, le associazioni di Noto “Petali d’Arte” e “CulturArte” hanno avviato un percorso in sinergia e collaborazione per porre in essere il primo esempio al mondo di Museo delle Arti Effimere.
Alla realizzazione del progetto hanno partecipato le maestranze artistiche e le figure professionali presenti nell’organico delle due associazioni, le quali hanno instaurato delle partnership con istituzioni culturali in ambito nazionale ed internazionale, come ad esempio Acció Civica Calderina, l’Associazione Turistica ProNoto nella figura del presidente Piero Giarratana, la Federació Catalana d’Entitats Catifaires, la Fondazione Ing. Davide Caligiore, Infiorata Associates, Do Communication e DigiFaber.
L’intensificarsi dei rapporti di collaborazione tra la realtà netina e la Comisiòn Gestora Internacional de Entidades de Alfombristas de Arte Efimero ha permesso il rilancio in chiave internazionale della tradizionale Infiorata di Noto. L’idea di progettare un’istituzione culturale volta all’approfondimento scientifico sulla tematica delle arti effimere ha inizio nel 2013 attraverso la curatela e la realizzazione di laboratori d’arte effimera con finalità didattiche ideati dall’artista Lucio Pintaldi, presidente dell’Associazione culturale Petali d’Arte, attraverso i quali si è perseguito l’obiettivo di promuovere la conoscenza delle tecniche dell’arte effimera, l’utilizzo dei materiali naturali impiegati e il valore inclusivo degli eventi nel mondo. Dallo stesso anno, l’artista Valentina Mammana, presidente dell’Associazione CulturArte, ricopre il ruolo di vicesegretario della Comisiòn Gestora Internacional, testimoniando con carisma che l’arte effimera è alimentata anche dall’empatia che unisce culture, tradizioni e popoli lontani dal punto di vista geografico ma vicini nel sentimento di partecipazione condivisa.
Dal 2014 è stata avviata un’attività di studio e ricerca sulla conservazione della documentazione riguardante le manifestazioni d’arte effimera, la quale ricerca è culminata nel lavoro di tesi di laurea magistrale di Cettina Lauretta, vicepresidente dell’Associazione culturale Petali d’Arte, presso il Dipartimento di Lettere dell’Università degli Studi di Perugia, con un elaborato dal titolo Per un Repository Internazionale delle Arti Effimere: progetto di digitalizzazione per la promozione del patrimonio artistico immateriale.
Nel 2015 il Museo delle Arti Effimere muove i primi passi verso la fondazione dell’istituzione in un luogo che possa accogliere le tipicità dell’Infiorata di Noto e della sua apertura al mondo. Da allora l’esperienza dei componenti del team si è concretizzata anche con l’attenta progettazione da parte dell’architetto Salvatore Guarino, coadiuvato dal suo gruppo di lavoro; dalla partecipazione determinante di Corrado Roccaro, vicepresidente di CulturArte per la ricerca sulla fruizione funzionale e creativa degli spazi espositivi dell’iniziativa e dalla pragmaticità e competenza nelle fasi organizzative del progetto da parte di Marinella Cassarino, segretario di CulturArte. Nell’estate 2015 il Museo delle Arti Effimere è accolto con parere favorevole dai rappresentanti dell’amministrazione della Città di Noto, la quale ha riconosciuto e valutato la qualità, la competenza ed il valore sociale della proposta progettuale. In attivo si segnala la creazione del sito web museoartieffimere.it a cura di Francesca Ercolini e del team di Digifaber, l’attività dell’Ufficio stampa sotto la direzione di Emanuela Volcan e la produzione di un documentario sull’iniziativa con il contributo del videomaker Luca Cultrera. Il passo decisivo per la presentazione in anteprima del progetto è in occasione del VI Congresso Internazionale delle Arti Effimere a Noto, durante il quale è previsto l’allestimento della mostra documentaria “Museo delle Arti Effimere” a cura delle associazioni Petali d’Arte e CulturArte, sotto la direzione artistica di Lucio Pintaldi e Valentina Mammana presso i Bassi del Convitto Ragusa a Noto.
Lontano dal concetto tradizionale di museo, il Museo delle arti effimere scardina tutti i canoni per lanciare nuovi stimoli ed impulsi creativi. Parole chiave sono: condivisione, partecipazione “dal basso” e sperimentazione.
Un luogo dedicato alla cultura popolare e collettiva dal forte impatto sensoriale, in cui le opere in mostra sono i documenti che raccontano il continuo dinamismo dell’arte, della storia politica, religiosa, sociale e ambientale. Le testimonianze documentarie mettono in luce lo scorrere del tempo, la caducità della materia, il divenire umano e allo stesso tempo esaltano l’istante creativo in cui il genio rappresenta la realtà, la rielabora dall’immaginario conferendole forme ed espressioni autentiche, con i colori e le consistenze che la natura offre, un’installazione che è originale ed innovativa perchè mai uguale ad un’altra o a se stessa.
Il museo delle arti effimere vuole essere in fine un collettore di esperienze che si tramandano all’interno delle comunità che le praticano e un trampolino di lancio per permettere così l’approfondimento e la conoscenza delle tipicità oltre i confini territoriali.
Un’istituzione contemporanea work in progress arricchita da collezioni realizzate e proposte dagli stessi utenti, in quanto l’arte popolare può essere raccontata al meglio attraverso le testimonianze di chi l’ha prodotta e di chi ne ha fruito.
Attento osservatore delle fasi creative e del loro concretizzarsi in arte, il visitatore del Museo delle Arti Effimere è immerso in un’atmosfera autentica, una galleria nella quale tutti possono contribuire ad arricchirne il patrimonio attraverso le esperienze, gli usi e l’artigianalità delle maestranze dell’arte popolare.
Il museo delle arti effimere dunque quale iniziativa condivisa caratterizzata dalla forte impronta partecipativa, che fa della conoscenza e della conservazione il punto di forza del suo essere un’istituzione contemporanea per la tutela e la promozione delle singolarità culturali, dei luoghi e del patrimonio materiale ed immateriale dei popoli che praticano queste particolari forme d’arte nel mondo.