carruba

La carruba

Il termine carrubo deriva dall’arabo kharrūb (lat. scient. Ceratonia siliqua) è detto in italiano anche fava marina (fr. caroubier; sp. algarrobo; ted. Karubenbaum; ingl. carobtree).

Albero sempreverde delle Fabacee, della famiglia delle Leguminose originario del Mediterraneo orientale e coltivato in Italia meridionale e in particolar modo in Sicilia. Il frutto è la carruba, un legume commestibile che contiene fino al 60% di zucchero, lungo fino a 15 cm, di colore bruno.

I semi della carruba, detti carati, traggono il nome dal greco κεράτιον, una delle specie di carrubo più diffuse sulle isole di Cipro, Sicilia, Ustica, Pantelleria, Creta, Rodi. I semi in antichità venivano usati come misura di peso per le pietre preziose e l’oro, in quanto duri, resistenti, omogenei nella forma e nel peso; la carragenina contenuta al loro interno si usa come appretto per i tessuti e come addensante alimentare, inoltre i semi torrefatti sono utilizzati come surrogato del caffè. La carruba ha molte proprietà benefiche per l’organismo: è un alimento piuttosto calorico ed energetico, è ricca di proteine, antiossidanti e vitamine E e K.

In relazione al suo impiego come materiale effimero, vengono utilizzati foglie intere, frutti macinati e semi essiccati.

8 maggio 2016 | Materiali | Nessun commento

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